Non aggiungere e non togliere Apocalisse 22,18
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- Categoria: Mauro Pesce risponde
- Pubblicato Lunedì, 17 Settembre 2012 12:01
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Siamo due studenti iscritti all'Università IUAV di Venezia, facoltà di arti visive, stiamo svolgendo uno studio sull'Apocalisse di San Giovanni.
Siamo a chiederLe, dunque, un chiarimento riguardo le ultime parole del testo.
Secondo Lei esistono traduzioni errate dell'Apocalisse? Ci potrebbe indicare qualche edizione particolare che è stata travisata, mal tradotta, o modificata, ignorando l'anatema di San Giovanni? Potrebbe segnalarci qualche aneddoto o storia al riguardo?
Grazie in anticipo per l'attenzione e la disponibilità, attendiamo una sua risposta.
Cordiali saluti,
Luca Pucci, Francesco Locatelli
Mauro Pesce risponde
Scrive L’Apocalisse [22.18] Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; [22.19] e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.
(Quasi) gli stessi verbi greci usati dall’Apocalisse per “aggiungere” e “togliere” sono usati in Deut 4,2 in riferimento ad una norma emanata da Dio:
«4.2] Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo».
Nell’Apocalisse, quindi, si vuol dire che il testo è frutto di un’ispirazione dello Spirito di Dio. E’ una formula tipica, gergale, che non indica che qualcuno abbia aggiunto o tolto quacosa al testo.
Non abbiamo testimonianza di un travisamento però dell’Apocalisse.
Ma la frase può indicare anche il fatto che i testi venivano allora spesso rielaborati e scritti e nelle scuole profetiche giovanniste - in cui anche l’Apocaliise viene prodotta. Questa riscrittura poteva certo avvenire (sul procedimento di scuola nel giovannismo cfr. A.Destro - M.Pesce, “Il profetismo e la nascita di una religione: il caso del Giovannismo”, in: G.Filoramo (a cura di), Carisma profetico, fattore di innovazione religiosa, Brescia, Morcelliana, 2003, 87-106).
Il vangelo di Marco, il vangelo di Giovanni, L’Ascensione di Isaia, il vangelo Tommaso vennero più volte riscritti.
E’ però vero che, in seguito, molte rivelazioni vennero attribuite al veggente “Giovanni”: vedi le collezioni di testi protocristiani in Ecrits apocryphes Chrétiens vol. I e II, Paris Gallimard.
Per un sito con informazioni scientifiche sull’apocalisse vedi New Testament Gateway di Marc Goodacre
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