Il Sessantotto e le religioni

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Il Sessantotto e le religioni appunti per una riflessione (aprile 2008)

            1. Ci sono movimenti rivoluzionari che approdano a riforme sostanziali della vita associata. La rivoluzione francese è di questo tipo. La fine della monarchia, la dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1789, e le costituzioni della repubblica francese che vi hanno fatto seguito sono un esempio classico di questo tradursi di un movimento rivoluzionario in una rivoluzione degli assetti politici e giuridici. Il Sessantotto è stato un movimento rivoluzionario, ma non ha avuto alcun esito chiaro diretto e gestito in prima persona di un mutamento radicale dei principi basi della convivenza e nelle strutture  giuridiche dello stato.

            Le mutazioni che ha provocato tuttavia sono reali e sono di diverso tipo. Tutt'altro che coerenti l’una con l’altra. Effetti sulla musica, sul cinema, sulla poesia, sulla religiosità, sul senso della vita, sulle pratiche di vita, sull’etica sessuale, sulla percezione della coscienza.

            2. Ci sono persone che hanno vissuto l’esperienza della speranza rivoluzionaria dall’interno, altri che vi hanno assistito perplessi dall’esterno. Io per esempio che sono nato nel 1941  nel 1968 ero già inserito nel lavoro, sposato e con un figlio e non ho partecipato in nulla, assolutamente in nulla a quel movimento. Ne ho capito e subito sollecitazioni dall’esterno. Altri l’hanno combattuto, altri ne hanno assorbito più o meno consapevolmente solo alcuni aspetti in tempi posteriori, grazie alle rifrazioni che quella esperienza ebbe.

            3. Il Sessantotto, come sensazione di un nuovo stile di vita, come esigenza di un nuovo stile di vita, basato su nuovi valori umani ha continuato a lungo ad affascinare i cuori, le speranze di tanti, di tutte le età di tutti i sessi e di tutti i contenenti.

            4. Ma di Sessantotto ce ne stati almeno di due tipi: quello di Berkeley e quello francese.

            5. Le religioni sono fenomeni che la storia sociale francese definisce di lunga durata e sono influenzate, da fenomeni come le rivoluzioni esistenziali sessantottine, solo in maniera parziale.

            Qui vorrei sottolineare solo un aspetto, uno soltanto. Il Sessantotto ha avuto la capacità di liberare sia dentro le chiese (protestanti e cattoliche, non so nulla dell’ortodossia) sia fuori delle chiese un sentimento religioso cristiano diverso da quello istituzionale.

            Dentro le chiese si sono riscoperti aspetti diversi di Francesco di Assisi e di Gesù, dentro il protestantesimo italiano c’è stato un tentativo di ritorno al valdismo (cancellato in gran parte dell’adesione alla riforma luterana del XVI secolo). Ma fuori delle chiese molte persone che non potevano aderire alla chiesa cattolica per il suo aspetto repressivo, antimoderno, conservatore, triste e asfittico, dogmatico e paternalista, ebbero la possibilità di riscoprire un volto autentico di Gesù grazie alla sensibilità nuova che permetteva loro di sentire molto vicino a sé quella figura.