10 tesi teologiche da rifiutare e 10 da accettare

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1. da rifiutare:

Sono contrario a una teologia cattolica sempre più diffusa che si può riassumere in 10 punti, ciascuno dei quali è in qualche modo una deformazione del cristianesimo:

1. L’origine di tutti i mali è la negazione di Dio (e poi si dice che la negazione di Dio si trova soprattutto nell’ateismo e nell’illuminismo)

2. Per una vita sociale ordinata e giusta è assolutamente necessaria la fede in Dio come base di valori assoluti e di una certezza morale

3. La fede in Dio, tuttavia, deve essere fede nella vera rivelazione di Dio.

4. Cristo ci offre la vera e definiva rivelazione di Dio e quindi Cristo è l’unica via di salvezza

5. La chiesa cattolica è l’unica veramente fondata da Cristo. Le altre chiese sono o inferiori (come quelle ortodosse) oppure neppure meritano il nome di chiese (come quelle protestanti).

6. Non si può affermare che le diverse chiese cristiane convergono verso un'unica verità, né tantomeno affermare che le diverse religioni convergono tutte verso un'unica verità: questo sarebbe relativismo e il relativismo è il male massimo accanto all’ateismo.

7. Non si può porre alla base della vita civile internazionale il principio della tolleranza perché la tolleranza è relativista e il relativismo non permette di fondare una morale certa e assoluta per la vita civile.

8. L’autorità ecclesiastica cattolica ha diritto di chiedere agli Stati che le leggi dello Stato rispecchino l’etica cattolica.

9. Chi nega il diritto della Chiesa di intervenire nelle leggi dello Stato e chi nega la verità della chiesa è un laicista. Il laicismo è il terzo male sociale accanto all’ateismo e al relativismo.

10. I non credenti devono aderire alla laicità, cioè ad una posizione non credente aperta però alla possibilità della verità religiosa e aperta alla possibilità della chiesa cattolica di intervenire sullo Stato. Laicità è cosa accettabile, laicismo no.

Sono contrario a questa teologia e penso che sia possibile un’altra teologia cristiana e anche cattolica profondamente diversa da questa. Cerchiamo di elaborare una teologia cristiana che sia diversa da questa.

 

 

Nota: per ciascuno di questi punti si possono presentare documenti ecclesiastici recenti che li difendono.

 

Si possono anche proporre delle tesi teologiche opposte a queste dieci le quali siano autenticamente cristiane.

2. da accettare:

10 tesi per una teologia cristiana

1. Adora veramente Dio chi segue la propria coscienza messa nel cuore dell’uomo da Dio stesso.

2. Per una vita sociale ordinata e giusta è necessario il rispetto della giustizia da parte di tutte le correnti e tradizioni religiose e il rispetto dell’altro come valore ultimo assoluto e come limite della propria libertà

3. Non c’è una sola strada per pervenire al grande mistero di Dio

4. A Dio piace essere adorato in molti modi ed egli stesso ispira le diverse religioni

5. Il cristianesimo è stato plurale fin dall’inizio, la pluralità delle chiese è un dato insopprimibile del cristianesimo. Non esiste una sola vera chiesa.

6. Ogni chiesa vede da un punto di vista particolare una verità irraggiungibile dall’uomo. Non c’è un solo vangelo, ma i quattro vangeli rappresentano in quattro modi diversi la fede cristiana, così anche le chiese oggi.

7. Alla base della vita civile internazionale si deve porre il principio della tolleranza perché la tolleranza permette di fondare una morale certa e assoluta per la vita civile in quanto assume come valore assoluto, non relativo, la vita e l’autocoscienza di ciascun singolo uomo.

8. Lo stato non deve assumere come propria legge le norme morali di nessuna religione o chiesa. Ma le chiese e religioni hanno tutte, paritariamente, il diritto di proporre pubblicamente e di vivere pubblicamente il proprio stile morale di vita.

9. La negazione del diritto delle chiese e religioni di imporre le proprie norme morali come leggi dello stato è un principio di laicità irrinunciabile.

10. I non credenti sono una parte fondamentale della società e nessuno può negare il loro diritto a professare le proprie convinzioni e criticare quelle religiose, come anche i credenti hanno pieno diritto di criticare le opinioni degli atei.