12 Tesi fondamentali del libro “Il racconto e la scrittura. Introduzione alla lettura dei vangeli”, di Destro e Pesce, Carocci 2014

Condividi questo articolo

12 Tesi fondamentali del libro “Il racconto e la scrittura. Introduzione alla lettura dei vangeli” (A. Destro e M. Pesce, Roma, Carocci)

1.Per una comprensione dei vangeli è necessaria un’analisi storica che ne accerti l’attendibilità storica, ma è necessaria anche una analisi socio-antropologica che collochi il testo nella cultura e nella società del I secolo. Una pura lettura narrativa e letteraria dei testi dei vangeli è insufficiente (ed è invece quella prevalente oggi in Italia). Il libro presenta una teoria per un’analisi dei testi a tre livelli (storico, socio-antropologico, letterario-narrativo). Per verificare l’attendibilità storica dei vangeli è necessario sapere su quali fonti o informazioni essi si basavano. Il libro mostra su quali informazioni ciascun vangelo si basava.

 

2. Mentre alcuni sostengono che i vangeli non permettono di ricostruire la figura storica di Gesù perché essi sarebbero sostanzialmente inattendibili e altri sostengono l’assoluta attendibilità dei vangeli, il libro sostiene che la realtà storica è ricostruibile sulla base dei vangeli, ma è necessaria una analisi critica dei loro testi.

 

3. Contro le teorie ingenue per le quali i vangeli si baserebbero su processi di memorizzazione attendibili e sicuri

(J.Dunn; R.Bauckham e altri) il libro sostiene – in base alle teorie attuali di sociologia, antropologia e psicologia della memoria – che la memoria individuale e collettiva è sempre selettiva, creativa, trasformativa e elabora i ricordi del passato in base alle esigenze e alle strategie attuali di chi ricorda. Non è affatto vero che i testimoni oculari trasmettono i fatti in modo sempre attendibile, come dimostra una massa notevoli di studi scientifici sulla memoria.

 

4. Una teoria della memoria applicata ai vangeli è insufficiente per la soluzione della loro attendibilità storica. A questo scopo è invece necessaria una analisi storica dell’attendibilità delle informazioni su cui i loro autori si basavano.

 

5. Non vi fu nessuno dei seguaci di Gesù che conoscesse tutto quello che egli aveva detto e fatto e nessuno assistette a tutta la sua azione e predicazione, ma solo ad alcuni momenti e periodi e in alcuni luoghi particolari. Le fonti a disposizione degli autori dei vangeli forniscono perciò solo informazioni parziali.

 

6. Fin dall’inizio i gruppi di seguaci di Gesù furono separati fra loro e divergenti nella loro interpretazione della figura di Gesù.

 

7. Gli autori dei vangeli si correggevano gli uni con gli altri ed erano consapevoli dell’esistenza di informazioni inattendibili. Esisteva un conflitto di interpretazioni circa Gesù.

 

8. Per alcuni gruppi (che hanno lasciato traccia nel vangelo di Marco e di Matteo) tutta la predicazione dopo la morte di Gesù iniziò in Galilea. Per altri gruppi (che si riflettono nel vangelo di Luca, negli Atti degli Apostoli e nel capitolo 20 del vangelo di Giovanni) dopo la morte di Gesù tutto iniziò invece da Gerusalemme. I racconti sono su questo punto contraddittori e inconciliabili.

 

9. Molti furono i piccoli gruppi di seguaci di Gesù situati in località differenti della Terra di Israele e ben presto in diverse località del Mediterraneo. Questi gruppi trasmettevano su Gesù informazioni diverse, spesso divergenti e contraddittorie.

 

10. L’origine delle divergenze e delle contraddizioni tra i vangeli deriva dalla diversità delle fonti e informazioni che i loro autori ebbero a disposizione.

 

11. Il vangelo di Marco utilizza fonti provenienti dalla parte nord del lago di Galilea, dai villaggi intorno a Tiro e Sidone e dall’alta Galilea. Il Vangelo di Luca e le sue fonti speciali utilizzano invece informazioni provenienti dalle zone costiere della Giudea, da Gerusalemme, dalla bassa Galilea e dalla Samaria. Il Vangelo di Giovanni usa fonti provenienti da Gerusalemme, dalla Samaria, dalla Transgiordania e dalla bassa Galilea. Il Vangelo di Matteo usa informazioni provenienti dai territori della Siria.

 

12. Solo un’analisi critica delle fonti su cui si basano i vangeli permette una ricostruzione critica della figura di Gesù, come gli autori hanno tentato di fare nel libro La morte di Gesù, Rizzoli 2014.