L'Uomo Gesù di Destro e Pesce 12 tesi per orientarsi nel libro

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12 tesi per orientarsi nel libro

L'Uomo Gesù, di Adriana Destro e Mauro Pesce (Milano, Mondadori, Novembre 2008):

1.    Il primo messaggio di Gesù è il suo stile di vita (itinerante, senza lavoro, senza famiglia, senza casa e senza possedimenti). Una novità del libro sta nel mettere in primo piano la pratica di vita di Gesù mentre altri libri si concentrano sulle parole di Gesù o su alcuni eventi isolati.

2.    Gesù era contrario alla romanizzazione della Terra di Israele e contro la romanizzazione ha fatto appello agli elementi centrali della sua cultura giudaica (in particolare l’idea del regno del Dio tradizionale degli ebrei su tutta la terra). Il suo annuncio del regno di Dio è una riposta giudaica creativa alla romanizzazione. La sua risposta è stata vincente, perché alla lunga il cristianesimo si è impadronito dell’Impero Romano.

3.    Gesù era un uomo di villaggio che evitava le città (che erano ellenizzate e romanizzate) e frequentava solo i piccoli centri e le strade secondarie, per spingere gli ebrei alla conversione.

4.    Gesù non crea una chiesa: il suo gruppo si incunea all’interno delle famiglie e non dà vita un’associazione autonoma e si rivolge solo agli Ebrei.

5.    Il corpo di Gesù è il luogo principale dell’incontro della gente con lui (corpo normale, ma anche corpo taumaturgico, guaritore, corpo che possiede una luce speciale che si manifesta nella trasfigurazione, corpo senza peso che cammina sull’acqua)

6.    Non sappiamo nulla dell’immagine fisica di Gesù, cancellata dall’immagine del corpo degradato e crocifisso  e da quella del corpo risorto

7.    Gesù evita modi di comunicazione indiretta (come la scrittura). Cerca di avere solo incontri diretti con le persone faccia a faccia e soprattutto a tavola. La commensalità  è per lui la manifestazione più alta della convivenza umana.

8.    Gesù era  un uomo solo. Certo, egli cercava sempre l’incontro della gente, ma periodicamente si isolava per momenti di solitudine, per pregare e per un contatto con Dio fatto di rivelazioni e visioni. Molto dalla sua vicenda personale è rimasta perciò ignota ai suoi discepoli e ai vangeli.

9.    Gesù predicava Dio, ma gli uomini attirati dal suo messaggio e dalla sua potenza di guaritore cercavano lui. Gesù non voleva essere una guida di masse, ma le folle si coagulavano attorno a lui. Non voleva essere una guida popolare, ma lo fu contro la sua volontà.

10.    Gesù non controllava gli avvenimenti provocati dalla sua azione, voleva che il regno di Dio si manifestasse mentre egli era ancora vivo, ma invece dovette accettare il destino doloroso della sua sconfitta e della sua morte, interpretandola come un volere di Dio.

11.    Uno dei lasciti più importanti per la cultura dei secoli successivi era il suo modo di  reagire interiormente alla sofferenza degli uomini. Gesù ha insegnato ai discepoli a provare le emozioni interiori che portano ad agire a favore degli uomini.

12.    I vangeli sono documenti storicamente attendibili, e su di essi si può ricostruire con solidità la storia di Gesù.  Vanno però sottoposti alla critica storica perché contengono divergenze, non sono opere di testimoni oculari e le occasioni storiche e geografiche in cui gli eventi della vita di Gesù si svolsero sono per loro in genere incerte. Non solo i vangeli canonici, ma molte opere cristiane antiche sono utili per ricostruire la vicenda storica di Gesù.