Gesù nella zona di Tiro e gli ebrei

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Gentile professor Pesce,

 

Secondo il Vangelo di Marco Gesù guarì la figlia di una non-ebrea nella zona di Tiro, fuori di Israele. Non è questa la prova che Gesù non si limitava a predicare agli ebrei, ma predicava anche ai non-ebrei?

 

(Lettera firmata)

Mauro Pesce risponde:

 

 Gesù ha compiuto una guarigione miracolosa a favore della figlia di una donna non-ebrea nella zone di Tiro e anche a favore del servo di un soldato non ebreo (Mt 8,5-13), ma le guarigioni miracolose non sono da nessun punto di vista "predicazione". Matteo che riporta questi eventi è proprio il vangelo che dice due volte che Gesù e i suoi discepoli rivolgevano la propria predicazione solo alle pecore perdute della casa di Israele.

 

Gesù e il suo gruppo si spingono oltre i confini romani della

Galilea sia a nordovest, che a est. Marco scrive che «Gesù se ne

partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro» (7,24). Vediamo

che copre lunghe distanze fuori dalla Galilea: «Gesù partì di

nuovo dalla regione di Tiro e andò passando per Sidone verso

il lago di Galilea nel centro dei territori della Decapoli» (7,31).

La descrizione di questo percorso è piuttosto oscura,46 ma ci

permette di sapere che Gesù aveva attraversato anche territori

non ebraici. In essi esistevano, del resto, numerose presenze

giudaiche. Nella Decapoli c’erano certo giudei, visto che i re

asmonei (si pensi ad Alessandro Janneo) si erano impadroniti

di molte città. Flavio Giuseppe sostiene che esistevano

importanti comunità giudaiche a Tolemaide, Tiro e Sidone.

A Tiro esisteva una numerosa presenza ebraica e a sud di Tiro

sorgevano i tredici villaggi «vietati» di cui parla la tradizione

giudaica e che contenevano una forte presenza di giudei. Il

viaggio di Gesù in queste zone potrebbe essere quindi motivato

dal desiderio di rivolgersi ai gruppi di giudei che vi abitavano.

Crediamo sia plausibile, dunque, che Gesù cercasse anche nei

territori a nord, est e ovest della Galilea le pecore perdute della

casa di Israele e che credesse che la restaurazione del regno

di Israele dovesse investire anche quelle zone.

 

Bisogna riconoscere, quindi, che Gesù incontra soprattutto

giudei. Il suo rapporto privilegiato è con il popolo di Israele.

Abbiamo già sottolineato che in Matteo Gesù afferma: «Non

sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa di

Israele» (Mt 15,24). Anche ai Dodici comanda di non prendere

«la strada dei Gentili» e non entrare «nella città dei Samaritani»,

ma di rivolgersi piuttosto «alle pecore perdute della casa di

Israele» (Mt 10,5-6). È difficile negare verità storica a questa

indicazione di Matteo, proprio perché questo vangelo è chiaramente

orientato nel sostenere che il messaggio di Gesù, dopo

la sua morte, vada rivolto anche ai non giudei (Mt 2,1-2; 28,1).