Dove vanno secondo il Gesù storico i corpi risorti?

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lettera firmata:

Nel libro di Corrado Augias "Inchiesta su Gesù", lei afferma in due occasioni che Gesù credeva nella resurrezione dei corpi, cioè che il corpo "verrà ricomposto in una vita futura". Questa era la speranza ebraica basata sulle scritture ebraiche o Antico Testamento. La credenza in una anima immortale non viene menzionata da Gesù ed è una credenza greca. In base ai suoi studi, quando Gesù parla di Resurrezione e di vita eterna dove pensa che saranno ricomposti i corpi deceduti ?


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Mauro Pesce risponde:

La domanda è molto interessante. Credo che bisogna sempre domandarsi sul come siano possibili le credenze religiose, cosa concretamente esse implichino. Questo ci aiuta a capire il modo culturale di uomini molto lontani nel tempo e con culture molto diverse dalle nostre.

Come sempre, per sapere cosa pensasse Gesù siamo obbligati a partire dai testi che ci parlano di lui, visto che Gesù non ha scritto niente. Il Vangelo di Luca 23,43 mette in bocca a Gesù una frase sul paradiso. Gesù dice alla persona che era crocifissa accanto a lui: «oggi sarai con me nel paradiso»). Il paradiso secondo Luca 23,43 è il luogo dove abitano i giusti. Probabil­mente è il luogo dove abitano anche i patriarchi: il povero della parabola quando muore è portato dagli angeli a mangiare al posto di onore, sul seno di Abramo (secondo Lc 16,22).  In Apoc 2,7 è il luogo dove sta l’albero della vita del cui frutto mangeranno i giusti credenti, i «vincitori». Ma la pensava così anche Gesù?  E’ probabile.

 

Per la seconda lettera ai Corinzi di Paolo, il paradiso si trovava al terzo cielo. Ovviamente ai nostri occhi si tratta di concezioni oggi impossibili. Sappiamo bene che non esistono cieli  al di sopra di una terra che sta ferma in basso. La astronomia moderna cancella completamente la possibilità di queste antiche mitologie. 

 

I numerosi testi giudaici che parlano del paradiso sono tutt’altro che concordi sulla sua localizzazione, sulle persone che lo abitano e sugli elementi interni che lo caratterizzano. Ciò è del resto ovvio trattandosi di un prodotto tipico della immaginazione religiosa. Nessun uomo può sapere cosa c’è dopo la morte. I miti di ogni cultura lo immaginano, ma in modi ovviamente estremamente diversi e, per necessità, contraddittori.