Francesco imitatore di Gesù. E' necessaria la chiesa per convertirsi a Gesù?

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Domanda per Mauro Pesce

Gentile professore,
vorrei porle una domanda molto semplice ma per me molto importante. Nonsono mai stato molto vicino alla chiesa cattolica, ma la figura di Gesù hasempre rappresentato per me un modello di vita, che ora ho scoperto con iltermine di pratica di vita da lei usato nel suo libro "L'uomo Gesù"che presto troverà posto nella mia biblioteca. Chi pensa sia l'uomo che dopoGesù ha più messo in pratica questo stile di vita? E' d'accordo con me se dicoS. Francesco d'Assisi? La ringrazio per l'attenzione. Giovanni Zanoletti

 

 

Mauro Pesce risponde

 

            Noi siamo convinti che Gesù mettesse in atto una pratica di vita radicale tale da permettere a Dio di intervenire nella sua esistenza. La sua capacità di evocare un chiarimento di se stessi e un qualche bisogno di imitazione non passa affatto attraverso le chiese. Del resto, i suoi primi discepoli lo hanno seguito e hanno creduto in lui quando le chiese non esistevano, senza le chiese e senza condividere la fede delle chiese successive.

            Lei ha ragione: Francesco di Assisi si è convertito proprio perché attirato dalla pratica di vita di Gesù, ma non è l’unico, penso al monachesimo primitivo,anche itinerante. Ogni volta che nelle chiese si manifesta un rinnovamento è perché qualcuno viene attratto dalla pratica di vita di Gesù. Del resto non c’è conversione se la conversione non consiste in un radicale mutamento di vita.  E la conversione, se è reale, è sempre a Dio, non ad una chiesa.