Il lenzuolo del cadavere di Gesù nei più antichi testi cristiani
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- Pubblicato Mercoledì, 19 Settembre 2012 19:47
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[da Micromega]
Il lenzuolo del cadavere di Gesù nei più antichi testicristiani
1. Perché mostrare la sindone?
Nellabuca delle lettere ho trovato un invito a un pellegrinaggio organizzato da unaParrocchia cattolica del centro storico di Bologna in cui vivo. Ilpellegrinaggio era organizzato «in occasione dell’ostensione della sindone (il lenzuolo che tutto lascia ritenereche abbia ricoperto il corpo di Gesù durante la sua permanenza nel sepolcro,lasciandovi impresse, come in un negativo fotografico, le impronte dellesofferenze da lui subite durante la passione)». Evidentemente l’ideadell’autenticità del lenzuolo chiamato “sindone” è penetrata capillarmente inogni settore di base della chiesa cattolica, dal Nord al Sud Italia. Pochigiorni fa, il venerdi santo, in Viale Fardella a Trapani, in una piccolacartolibreria cattolica i libri in vendita erano quasi tutti sulla sindone.
Midomando perché la Chiesa Cattolica italiana mettea oggi così grande impegno asostenere l’autenticità di questo pezzo di stoffa. Sono nato e battezzatocristiano, ho avuto - come molti miei amici e conoscenti - una educazionecattolica serena e accurata. Per tredici anni dalla prima elementare alla terzaliceo ho frequentato le scuole dei padri gesuiti, di cui ho un buon ricordo. Hoaddirittura frequentato come laico per tre anni i corsi di filosofia dellaPontifica Università Gregoriana. Mai, in questo percorso più che ventennale,qualcuno mi ha parlato della cosiddetta sindone. Da bambino leggevo le vite diGesù e di Maria che mi davano in casa. La mia famiglia recitava ogni giornodopo cena il rosario. Ho imparato a memoria con un certo entusiasmo e impegnoil catechismo di Pio X. Mai, dico mai, coloro che si occupavano della mia fedemenzionarono la sindone. Diventatoadulto mi sono trovato a decidere se rimanere o no nella fede cattolica. Lostudio della storia del cristianesimo, della storia delle religioni, e ilconfronto serrato con la filosofia moderna mi obbligava a passare da unacultura accettata per tradizione (anche se vissuta intensamente) ad una decisione individuale meditata.Ebbene, in questo processo di riesame critico non mi sono mai imbattuto inqualcuno che proponesse la sindone come un punto riferimento importante.
Perriuscire a capire cosa serva alla Chiesa Cattolica di oggi tutta questa enfasisulla sindone, sono costretto a pormi delle domande:
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La fine dell'era Costantiniana" di M.D.Chenu, 50 anni dopo il Concilio Vaticano II
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- Pubblicato Sabato, 15 Settembre 2012 22:17
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Mauro Pesce
"La fine dell'era costantiniana". Un sogno conciliare cinquanta anni dopo.
1. Diverse interpretazioni del significato storico del Concilio Vaticano II
Il Concilio Vaticano II, convocato nel 1959 e iniziato nel 1962, è certamente un evento di rilevanza straordinaria nella storia del cattolicesimo. Quale sia questa rilevanza e in che misura abbia rappresentato una svolta, una innovazione, è oggetto di discussione, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista teologico. Il contrasto nella valutazione teologica circa la novità o meno del Concilio Vaticano II è oggetto particolarmente interessante per lo storico.
Il cattolicesimo appare, infatti, allo storico come una fra le molte forme di chiese cristiane esistenti, la quale si caratterizza fra l'altro per un accento molto forte sulla pretesa o esigenza di continuità. Ciò lo differenzia dalle chiese protestanti per le quali la fedeltà al messaggio cristiano è data dalla fedeltà alla Parola di Dio depositata soprattutto nel Nuovo Testamento. Tutto ciò che nelle istituzioni, dogma, pratiche etiche e rituali cristiane non risulta fedele a questa base della Parola di Dio può e deve essere riformato. Non così per il cattolicesimo che insiste soprattutto sul fatto che la chiesa cattolica è sempre fedele al messaggio e alla volontà di Gesù Cristo. Il cattolicesimo però, almeno in linea di principio, non si trova nell'impossibilità di riconoscere momenti di grande mutamento e rinnovamento perché tutte le forme di cristianesimo, e perciò anche quella cattolica, si basano su una concezione che differenzia il cristianesimo da altre religioni come il giudaismo e l'Islam e cioè la concezione per la quale Gesù di Nazareth è si Dio, ma è anche un uomo vero. Umanità e divinità coesistono e questo aspetto teandrico caratterizza anche la concezione cristiana della Bibbia, parola di Dio sì, ma anche parola dell'uomo. E così anche la storia della chiesa cattolica è necessariamente vista sia dal punto di vista della continuità, assicurata dall'assistenza ininterrotta dello Spirito santo di Dio, sia dal punto di vista umano. Perciò il cattolicesimo - in via di principio - dovrebbe essere in grado di riconoscere il fatto di avere attraversato e attraversare sia periodi di decadenza, sia periodi di profondo rinnovamento.
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recensione di John Kloppenborg
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- Categoria: L'uomo Gesù
- Pubblicato Sabato, 12 Gennaio 2013 10:14
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Recensione di John Kloppenborg a Encounters with Jesus puublicata su Journal for the Study of the Historical Jesus